Questa settimana la Bank of Japan è stata la prima tra banche centrali a comunicare, riguardo i tassi di interesse,…………
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la decisione o meno di apportare variazioni su quanto precedentemente deliberato (seguiranno Federal Reserve e Bank of England) . A Tokyo, come ci si aspettava, non hanno apportato alcuna modifica all’attuale politica monetaria che continua ad essere improntata su tassi negativi.
Ad essere cambiate sono invece le proiezioni economiche: la banca centrale ha infatti comunicato che le stime di crescita per quest’anno sono aumentate all’1,4%, in rialzo rispetto al precedente 1% di ottobre. Molto interessanti le considerazioni sull’inflazione, in assoluto il punto più debole dell’economia giapponese: in questo senso ci si attende che l’inflazione raggiunga il target fissato del 2% nel corso del 2018. In questo momento la crescita dei prezzi procede allo 0,3% ma, secondo Kuroda, ci sarebbero chiari segnali secondo cui le proiezioni di inflazione nel medio-lungo periodo avrebbero iniziato finalmente a crescere.
Ciò che in particolare incoraggia sono i miglioramenti che nell’ultimo trimestre si sono visti nelle nel settore manifatturiero e nelle esportazioni, per le quali un ruolo fondamentale lo ha giocato il deprezzamento dello Yen sul Dollaro americano. A questo proposito una grande incongnita è rappresentata dalla politica protezionistica introdotta da Donald Trump che potrebbe rivelarsi un freno per economia giapponese, essendo commercialmente legata a doppio filo con Usa.
Autore: Bonetti Financial